La pandemia di coronavirus continua a mettere a dura prova gli aiuti umanitari, mentre il mondo continua a chiedersi come poter garantire la parità di accesso ai vaccini. La maggior parte dei paesi sta implementando piani di vaccinazione contro il coronavirus, ma non è chiaro quando – e in alcuni casi, come – i vaccini saranno ampiamente disponibili per tutti o raggiungeranno le persone più fragili. 

Nel frattempo l‘Africa sta affrontando una nuova e rapida terza ondata di COVID-19. Da cinque settimane consecutive i casi nel continente sono aumentati. Il Sudafrica, l‘Uganda e la Repubblica Democratica del Congo sono tra i paesi più colpiti, con i sistemi sanitari prossimi al tracollo.

L‘ Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) attribuisce la responsabilità di questa ondata alla nuova variante Delta, ora dominante in Congo e Uganda, e alla stanchezza delle persone e dei governi che hanno abbassato la guardia. La diffusione del virus va di pari passo ad una diminuzione nella fornitura di vaccini. Diciotto paesi africani hanno utilizzato oltre l‘80% dei loro vaccini forniti dal programma internazionale COVAX, acronimo di COVID-19 Vaccines Global Access è un programma internazionale che ha come obiettivo l‘accesso equo ai vaccini anti COVID-19, e otto hanno esaurito le loro scorte.

Su 2,7 miliardi di dosi somministrate a livello globale, poco meno dell‘1,5% è stato somministrato in Africa. Il timore è che una pandemia a doppio binario porti a una ripresa economica a doppio binario. Mentre il resto dell‘economia globale cresce con energia, la crescita in Africa – in parte a causa del lento lancio del vaccino – sembra essere “fragile”.

Fonte: The New Humanitarian