Benché quello che sembra essere il nuovo uomo forte del Burkina Faso, il capitano Ibrahim Traore, abbia assicurato che la “situazione è sotto controllo” e che “le cose stanno gradualmente tornando all’ordine”, gli eventi di inizio ottobre registrano un quadro ancora di confusione dopo il secondo colpo di Stato militare in otto mesi.
Il gruppo militare che ha rovesciato il presidente di transizione del Burkina Faso, il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, salito lui stesso al potere lo scorso gennaio con un golpe, ha dichiarato che le scelte “azzardate” di quest’ultimo “hanno progressivamente” indebolito il sistema di sicurezza del Burkina Faso, “afflitto da attacchi terroristici”. Il nuovo uomo forte del Paese è ora il capitano Ibrahim Traore: 34 anni, era finora a capo dell’unità di forze speciali anti-jihadiste “Cobra” nella regione settentrionale di Kaya. Il crescente stato di insicurezza nel Paese, quindi, è la principale motivazione addotta dai militari per giustificare il secondo colpo di Stato che il Paese registra in otto mesi. I militari hanno infatti detto alla radio e televisione nazionale (Rtb) che “le aree del Burkina Faso un tempo pacifiche sono passate sotto il controllo di gruppi terroristici armati”.
Aggiungendo i due golpe in Mali e quello in Guinea, questo è il quinto colpo di Stato in Africa occidentale dal 2020.
Fonte: Africa Rivista