Si terrà il 1° dicembre, a Pistoia, la XIII edizione del Premio Nazionale Antonino Caponnetto per la Cultura della Legalità.
Istituito il 6 dicembre 2011, il Premio è organizzato dalla Fondazione Un Raggio di Luce ETS, dal Centro di Documentazione e di Progetto “Don Lorenzo Milani” di Pistoia e dal Coordinamento di Pistoia di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Pistoia e di RAI Toscana, con il contributo del Consiglio Regionale della Toscana e di Mutua Alta Toscana ETS, e con la compartecipazione del Comune di Pistoia.
Il Premio Nazionale Antonino Caponnetto è un riconoscimento a chi si è distinto per l’impegno civile e sociale nella promozione della cultura della legalità e nella lotta contro ogni forma di potere mafioso, ingiustizia e violenza.
La giornata si aprirà alle ore 9.00, presso il Piccolo Teatro Mauro Bolognini, con un incontro dedicato agli studenti e insegnanti delle scuole superiori della Provincia di Pistoia, che avranno l’opportunità di confrontarsi con i vincitori del Premio e assistere agli interventi di:
Francesco Bertolucci e Giovanni Lorenzini, giornalisti e autori del libro-inchiesta sulla strage ferroviaria di Viareggio Uno spiacevolissimo episodio
Pietro Comito, coautore del libro Inferi, incentrato sulla vicenda di Antonino De Masi, testimone di giustizia contro la ’ndrangheta
Giovanni Iannelli, Direttore di RAI Toscana
A seguire, gli studenti assisteranno alla pièce teatrale "Il Ribelle – Peppino Impastato" della Compagnia Penta Teatro APS, scritta da Giovanni Gentile e interpretata dalla giovane attrice pistoiese Gaia Perretta.
L‘incontro sarà moderato dal giornalista Pino Ciociola.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17.30, si svolgerà la cerimonia ufficiale di premiazione presso la Sala Maggiore del Palazzo Comunale. Interverranno, per i saluti istituzionali:
Un rappresentante della Regione Toscana (da confermare)
Il Presidente della Provincia di Pistoia, Luca Marmo
La Vicesindaco, Anna Maria Celesti
I vincitori dell’edizione 2025 sono:
Antonino De Masi
Imprenditore calabrese da anni impegnato come testimone di giustizia in una coraggiosa lotta contro la ’ndrangheta. La sua azienda, situata nel porto di Gioia Tauro, prosegue l’attività nonostante attentati, intimidazioni e minacce, grazie anche al supporto dei suoi dipendenti e alla protezione dell’esercito. È una delle rare realtà imprenditoriali italiane dotate di un presidio militare permanente all’ingresso.
Daniela Rombi
Presidente dell’associazione Il mondo che vorrei, che riunisce i familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio. È anche la madre di Emanuela, scomparsa dopo 42 giorni di agonia a seguito della tragedia. Daniela continua a lottare per ottenere giustizia, affinché quelle vittime non siano dimenticate.
Giovanni Impastato
Fratello di Peppino Impastato, giornalista e attivista ucciso dalla mafia nel 1978. Attraverso l’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Giovanni porta avanti un’intensa attività di sensibilizzazione sui principi di legalità e giustizia, raccontando la propria esperienza familiare e promuovendo i valori della legalità e della verità.
“Anche quest’anno il Premio Antonino Caponnetto premia tre persone che sono un esempio di quello che tutti dovremmo fare: lottare per far affermare i principi di legalità e giustizia. Con le loro azioni e il loro percorso di vita, Daniela Rombi, Antonino de Masi e Giovanni Impastato ci fanno capire quanto sia difficile e allo stesso tempo di primaria importanza battersi per contrastare la criminalità organizzata e per ottenere giustizia. Il loro impegno, la loro passione, spesso purtroppo fonte di difficoltà di ogni genere se non di veri e propri attentati mafiosi, li hanno portati a dedicare la propria vita alla lotta per la giustizia e di questo dobbiamo ringraziarli. Ma non è sufficiente, dobbiamo dare loro forza, far sentire loro la vicinanza della comunità e di tutti coloro che si impegnano per gli stessi ideali. Il Premio Antonino Caponnetto serve proprio a questo. Ricordando l’operato e l’esempio del grande giudice che istruì il maxi-processo alla mafia, facciamo sentire loro che non sono soli e che noi tutti siamo loro riconoscenti”. – Paolo Carrara, presidente della Fondazione Un Raggio di Luce ETS.
«Il Premio “Antonino Caponnetto per la cultura della legalità” 2025 intende riproporre con gli insigniti di quest’anno i valori fondamentali che ispirarono sia l’opera esemplare di magistrato sia l’insegnamento illuminante di educatore del Giudice. Infatti, Antonino de Masi, Daniela Rombi e Giovanni Impastato si sono distinti per aver saputo unire costantemente nella loro vita, spesso a prezzi elevati di esposizione personale e delle loro famiglie, la ricerca inflessibile della legalità e della giustizia al coraggio etico e alla finalità educativa. Pur con differenti personalità ed esperienze e in contesti diversi, hanno reagito con fermezza e determinazione alle inadempienze e alle inadeguatezze delle istituzioni, facendosi carico con spirito tenace di responsabilità inderogabili sia per i cittadini che per lo Stato e che sono alla base della crescita della società, in particolare delle giovani generazioni, come insegnò Antonino Caponnetto. – Mauro Matteucci, referente del Centro di Documentazione e di Progetto “Don Lorenzo Milani” di Pistoia.
«Il Premio Nazionale Antonino Caponnetto propone agli studenti e alla cittadinanza la testimonianza di persone che hanno fatto scelte coraggiose in difesa della legalità democratica, della libertà, della giustizia, valori fondamentali della nostra convivenza civile ai quali il Giudice Antonino Caponnetto ha dedicato la propria vita e che ancor oggi devono con forza essere difesi. Antonino De Masi, Daniela Rombi e Giovanni Impastato, come Antonino Caponnetto, con la loro integrità morale, con la loro determinazione a non chinare la testa di fronte all’ingiustizia, nonostante i rischi che questo comporta, chiamano tutti noi alla responsabilità dell’impegno per la difesa del bene comune e tengono viva la speranza in un futuro migliore» – Alessandra Pastore, referente del Coordinamento di Pistoia di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.
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